Una raccolta di 20.000 monete e medaglie

Tanti sono i pezzi di ogni epoca costuditi dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano Il loro riordino consentito anche da un contributo del Banco Desio

Ha preso il via il processo di valorizzazione di una delle raccolte numismatiche più importanti d’Italia, quella della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Sotto il coordinamento di Giancarlo Alteri, conservatore della collezione, sono in via di riordino, sistematizzazione e catalogazione oltre 20 mila tra monete e medaglie antiche e moderne. I lavori di allestimento del Medagliere ambrosiano sono stati resi possibili anche da un contributo del Banco di Desio e della Brianza. Una volta terminata questa operazione, i preziosi pezzi verranno collocati nella Sala 19 della Pinacoteca in una serie di eleganti medaglieri e scansie.

 

Le monete sono più di 15 mila. Tra esse pezzi provenienti dalla Magna Grecia e dalla Sicilia preromana, ma anche romani (sia del periodo repubblicano sia di quello imperiale) e medievali. Tra le monete rinascimentali, quelle di alcune città italiane soprattutto quelle provenienti dalla Zecca di Milano (oltre 900 esemplari). Più piccola, ma di pari valore, la collezione di medaglie che conta 4.500 esemplari. Al suo interno si trovano pezzi rarissimi delle epoche rinascimentale e barocca. Molto importante è la raccolta delle medaglie del Seicento e del Settecento, con esemplari di grande qualità realizzati in gran parte da autori lombardi. Significativo il gruppo delle medaglie papali, comprese quelle del tempo di Bernini difficili da reperire se non nelle collezioni del Vaticano.
 

Molto importanti sono le due collezioni che costituiscono tutta la produzione di medaglisti famosi quali Giuseppe Vismara (Milano, 1633-1703) e Lodovico Pogliaghi (Milano, 1857-1950) e che solo il Medagliere ambrosiano possiede quasi completamente.
 

L’Italia – ha spiegato Giancarlo Alteri – è ricca di medaglieri più o meno importanti disseminati su tutta la Penisola. La loro situazione strutturale e organizzativa lascia purtroppo molto a desiderare. Nella maggior parte dei casi, infatti, la carenza cronica di personale adeguato, l’assenza di cataloghi completi del materiale in essi custodito, la mancanza di efficaci misure di sicurezza e altre inefficienze ne rendono complicata, se non impossibile, la frequentazione da parte di studiosi, di studenti e di appassionati di monete e medaglie.
 

Il Medagliere ambrosiano, una volta riorganizzato, sarà a disposizione sia degli studiosi sia del pubblico (anche se su prenotazione). Nel frattempo il 3 novembre è stata inaugurata una mostra dedicata a Carlo e Federico Borromeo. L’iniziativa durerà fino al 7 febbraio ed essa farà perno su un nucleo significativo di medaglie dedicate al Santo donate all’Ambrosiana nel 1975 da Luigi Zipoli. Tra i pezzi più pregiati una medaglia su San Carlo giovane donata da Papa Pio XI all’Ambrosiana (è una copia di un unico esemplare custodito a Vienna). Da segnalare anche un’altra medaglia in argento opera dell’incisore scultore Aurelio Mistruzzi (1880-1960).

 

A questa mostra ne seguiranno altre. Dal 9 febbraio al 29 maggio verrà organizzata un’esposizione di medaglie rinascimentali; dal 31 maggio al 28 agosto, «Monete antiche. La donazione Osnago»; dal 7 giugno al 4 settembre, «Cretara, Grilli e Monassi: l’arte nella medaglia contemporanea». Già definiti anche gli eventi successivi: dal 30 agosto al 30 ottobre, «Medaglie papali»; dal 2 novembre a febbraio 2017, «La Collezione Vismara».
 

Secondo Giancarlo Alteri, il Medagliere ambrosiano, con la sua collezione di ventimila fra monete e medaglie  può finalmente venire incontro, almeno in parte, alle legittime esigenze degli studiosi di questa particolare disciplina. Infatti, la collezione della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, finora pressoché sconosciuta ai più, è una raccolta unica che non mancherà di suscitare interesse anche nei non specialisti. 

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Ultima modifica 12/04/2016