TREVISO - territorio da scoprire

TREVISO - territorio da scoprire

Tra storia e cultura, natura ed enogastronomia, la Marca trevigiana è una meta all’insegna del “buon vivere”

Non solo Venezia: per quanto il capoluogo della regione sia una meta unica e assolutamente imperdibile per qualsiasi turista, da visitare almeno una volta nella vita, è bene non dimenticarsi del fatto che anche il resto della regione veneta vanta delle “perle” più o meno nascoste che meritano di essere conosciute, e che offrono spesso inaspettati tesori di arte e natura senza l’affollamento che caratterizza le destinazioni più popolari e rinomate.
Un esempio perfetto è quello rappresentato da Treviso e dalla sua provincia: una zona che, ancora oggi, viene denominata con l’antico appellativo di “Marca”, termine medievale usato per indicare le terre di confine che nella Grande Guerra furono lo scenario di eroiche vicende. Un territorio profondamente segnato dalle acque del Piave, del Sile e del Livenza con i loro suggestivi paesaggi fluviali che si intrecciano con le dolci colline e le verdi campagne costellate di eleganti residenze signorili. Non a caso questi luoghi, a partire dal Settecento, divennero le tipiche destinazioni di villeggiatura per l’alta aristocrazia veneziana.
La stessa Treviso si propone come una città all’insegna di un’atmosfera calma e serena e di una sobria eleganza, dove la vita scorre con ritmi rilassati e piacevoli: tanto da essersi guadagnata il soprannome di “città cortese”. Una città di terra, ma anche di acque, in cui i molti canali che attraversano il suo centro storico disegnano un mosaico di infiniti scorci ricchi di suggestione. Il centro storico di Treviso è circondato da una possente cinta muraria, le cui origini risalgono probabilmente a epoca romana e la cui struttura - costruita principalmente all’inizio del Cinquecento - fu soggetta a numerose modifiche e stratificazioni nel corso del tempo. All’interno della loro cerchia si trova la parte più viva e caratteristica della città, che ha il suo cuore pulsante nella celebre Piazza dei Signori, su cui si affaccia il Palazzo dei Trecento (così chiamato perché sede delle assemblee comunali, composte appunto da trecento membri) e il vicino Palazzo del Podestà, con la sua caratteristica Torre del Comune. A pochi metri da qui, in vicolo Podestà, si trova un elemento caratteristico di Treviso, che ne testimonia la secolare capacità di saper godere dei piaceri della vita: è la “Fontana delle tette”, una fontana a forma di busto femminile costruita nel 1559, dalle cui mammelle fino al 1797 (anno della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia) in onore di ogni nuovo Podestà sgorgavano vino rosso da un seno e vino bianco dall’altro, che tutti i cittadini potevano bere gratuitamente per tre giorni. Passando dal profano al sacro, il centro di Treviso ospita anche il Duomo, frutto di numerose ristrutturazioni effettuate in epoche diverse che hanno portato a un complesso e magnifico esempio di stratificazione di stili architettonici, al cui interno è custodita tra l’altro un’Annunciazione del Tiziano. Ma è soprattutto negli scorci di vita quotidiana che si coglie al meglio il fascino di questa città: il passeggio del sabato sotto i portici di Calmaggiore (la strada principale), gli innumerevoli locali storici, i mulini e i salici piangenti che compaiono inaspettatamente tra le vie del centro, la piccola isola (chiamata Pescheria) dove si svolge tutt’oggi il tradizionale mercato del pesce.
Le piacevoli sorprese continuano anche al di fuori del capoluogo, addentrandosi nella campagna circostante; seguendo il corso del fiume Sile, ad esempio, è possibile visitare il Parco naturale regionale con la sua grande varietà di paesaggi diversi: zone umide e paludose a ridosso della sorgente, tratti tortuosi in prossimità del capoluogo e paesaggi lagunari nei pressi della foce. Senza dimenticare luoghi unici come il “cimitero dei Burci”, a poca distanza dalla città: una zona considerata come “sito archeologico”, sebbene originato in anni recentissimi (intorno al 1970). Qui, in un’ansa del fiume, decine e decine di barconi in legno furono all’epoca dismessi e abbandonati e ora si stanno lentamente disgregando, lasciando visibili solo gli “scheletri” anneriti dal tempo e dando origine a un luogo di straordinaria suggestione.
Altra grande attrattiva è costituita dalle celebri ville: lungo l’itinerario che conduce verso Mestre si possono ad esempio ammirare villa Albrizzi Franchetti (nobile dimora in stile veneziano circondata da uno splendido parco), villa Taverna (con un bellissimo giardino all’italiana), villa Trevisanato (immersa nel verde di un piccolo bosco e nell’armonia paesaggistica disegnata dall’architetto Antonio Caregaro Negrin) e Villa Furlanis, nata da un progetto originario firmato dal Palladio. Spostandosi più a nord, da non perdere poi una visita a Possagno, dominata dal maestoso “Tempio” disegnato dal suo cittadino più illustre, Antonio Canova, e alla Gipsoteca che espone alcuni suoi dei capolavori.
Ma la zona della “Marca settentrionale” ha un altro fondamentale motivo di notorietà: questa terra è infatti famosa per la produzione del vino, con le fertili colline intorno a Conegliano e Valdobbiadene che ospitano - insieme a splendidi paesaggi - i vigneti del celebre e apprezzatissimo Prosecco.
Senza dimenticare la montagna, con una varietà di luoghi che offrono la possibilità di splendide passeggiate nella natura: il Montello (una delle aree naturali più importanti del Veneto, che ospita una ricchissima biodiversità); il verdissimo Altopiano del Cansiglio (la cui omonima foresta rappresentava la principale fonte di legname per la costruzione di imbarcazioni per la Serenissima; una risorsa di importanza tale che, a sensi di legge, era esplicitamente prevista per la figlia del guardaboschi del Cansiglio la possibilità maritarsi con l'aristocrazia veneziana, pur non appartenendo essa alla nobiltà); il Monte Grappa; la valle del Piave.
Zone che, insieme a piacevoli itinerari nel verde, consentono al tempo stesso anche di ripercorrere alcune delle più drammatiche tappe della Grande Guerra, nelle zone teatro delle sanguinose ed eroiche battaglie che riuscirono a frenare l’avanzata delle truppe austro-ungariche.

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Ultima modifica 18/05/2020