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Scopri come il Banco integra i rischi di sostenibilità nel servizio di consulenza in materia di investimenti e nei processi di gestione di portafoglio. Abbiamo sviluppato soluzioni che tengono conto degli impatti ambientali, sociali e di governance, assicurando che ogni decisione finanziaria consideri i fattori di sostenibilità.

Contesto normativo di riferimento

Il piano di azione dell’Unione Europea per la finanza sostenibile, costituito da una serie di interventi normativi finalizzati ad incoraggiare gli investimenti sostenibili, rappresenta un’iniziativa importante per indirizzare i capitali verso una economia più sostenibile.

Un pilastro fondamentale del piano è il Regolamento europeo relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (cd. SFDR) che stabilisce regole uniformi sulla trasparenza per i gestori che operano nei mercati finanziari (“partecipanti ai mercati finanziari”) e per gli intermediari che forniscono consulenza in materia di investimenti (“consulenti”). La finalità di questo intervento normativo è quella di garantire che gli investitori siano informati sui rischi di sostenibilità e sulle politiche adottate dagli intermediari per gestire tali rischi.

Successivamente sono seguiti altri interventi normativi, tra cui il Regolamento sulla tassonomia, che ha stabilito criteri tecnici specifici per la definizione di attività economiche ecosostenibili ai fini dell’investimento, e l’aggiornamento della disciplina MiFID, prevedendo la necessità di raccogliere le preferenze di sostenibilità dei clienti per l’integrazione nella valutazione di adeguatezza.

Integrazioni dei rischi di sostenibilità nella Consulenza

Il servizio di consulenza in materia di investimenti

Nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti, Banco Desio ha integrato il proprio modello di consulenza al fine di considerare, tra gli altri, i fattori di sostenibilità.

In particolare, Banco Desio:

  • offre una gamma di prodotti di investimento che comprende anche strumenti finanziari che considerano aspetti ambientali, sociali e di governo societario;
  • raccoglie l’interesse e le preferenze verso la sostenibilità del Cliente, così come espresse nel questionario di profilatura;
  • individua le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti a catalogo avvalendosi di rating ESG elaborati da un infoprovider specializzato.

Le informazioni che concorrono alla definizione del modello e che costituiscono quindi i principali elementi alla base del controllo applicato ai portafogli della Clientela in ambito sostenibilità sono rappresentate da:

  1. le preferenze di sostenibilità del Cliente, raccolte nel questionario di profilatura MiFID, volte ad indagare il livello di interesse dei clienti rispetto agli investimenti in attività economiche i) Sostenibili, ii) Ecosostenibili e iii) che tengono in considerazione i principali effetti negativi (cd. PAI) sui fattori di sostenibilità;
  2. l’utilizzo di score/rating di sostenibilità assegnati ai prodotti, forniti dal provider specializzato, che esprimono i diversi gradi di sostenibilità di ciascun prodotto/strumento finanziario.

Sulla base delle risposte fornite dal cliente, tenuto conto degli score/rating di ciascun prodotto/strumento finanziario, la Banca determina il perimetro dei prodotti “ESG Idonei” da includere nella quota minima del portafoglio associata al livello di interesse indicato dal cliente, ovvero quei prodotti/strumenti finanziari che per caratteristiche risultano coerenti alle preferenze espresse dai clienti.

Tramite i due elementi sopra rappresentati, Banco Desio considera gli impatti in termini di sostenibilità a livello di portafoglio delle operazioni d’investimento oggetto di raccomandazione e l’adeguatezza del portafoglio rispetto alle preferenze del Cliente.

Fermo quanto sopra indicato sull’utilizzo degli score/rating di sostenibilità, nella valutazione di adeguatezza Mifid, tali indicatori rappresentano altresì un punteggio di rischio di sostenibilità, connesso al rischio finanziario. Sulla base del rating assegnato sono state individuate le seguenti classi di rischio di sostenibilità:

  • score da 0 a 16,66, elevato
  • score da 16,66 a 41,66, medio
  • score da 41,66 a 61,66, contenuto
  • score da 61,66 a 100, basso

dove il valore “basso” rappresenta la casistica in cui le aspettative relative al verificarsi di un evento connesso al rischio di sostenibilità e dei conseguenti impatti negativi sul rendimento sono considerate di livello minimo ed il valore “elevato” la casistica in cui tali aspettative raggiungono livelli molto significativi.

Esempi concreti di rischio di sostenibilità, che possono causare perdite finanziarie significative per gli investitori, sono rappresentati, ad esempio, da rischi legati:

  • all’ambiente quali fenomeni meteorologici avversi; eventi come uragani, inondazioni o siccità possono danneggiare infrastrutture, ridurre la produttività agricola e influire negativamente sulle aziende che dipendono da risorse naturali;
  • alle questioni sociali che possono includere, ma non sono limitati, ai diritti del lavoro e alle relazioni con la comunità, a tematiche quali disuguaglianza e inclusività, investimento nel capitale umano e prevenzione degli incidenti;
  • rischi relativi alla governance che possono includere, tra gli altri, la composizione e l’efficacia degli organi di gestione, i sistemi di remunerazione, la qualità della gestione e la trasparenza con gli azionisti, la corruzione e il rispetto degli obblighi fiscali.

La verifica relativa alla sostenibilità si aggiunge agli altri ambiti di valutazione dell’adeguatezza delle operazioni finanziarie raccomandate, consentendo al cliente di ottenere sul proprio portafoglio uno specifico focus anche sulla sostenibilità favorendo investimenti che considerano le diverse tipologie di sostenibilità dei prodotti/strumenti finanziari.

Dichiarazione sui principali effetti negativi delle consulenze in materia di investimenti/assicurazioni sui fattori di sostenibilità

Banco di Desio e della Brianza tiene in considerazione i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità (cd. PAI) nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti con le modalità di seguito rappresentate.

Nella valutazione degli effetti negativi sulla sostenibilità, per OICR e ETF si avvale delle informazioni fornite al riguardo dai partecipanti ai mercati finanziari tramite i template EET, come rielaborati da infoprovider specializzato, identificando nell’ambito delle attività di analisi e classificazione degli strumenti finanziari sostenibili i prodotti che considerano i PAI ambientali e i PAI sociali e di governance. Per i prodotti finanziari per i quali non sono reperibili le informazioni su tali template, la valutazione avviene tramite analisi dei PAI dei sottostanti il portafoglio del prodotto, sulla base della media ponderata.

Per le azioni/obbligazioni la valutazione viene effettuata sui dati più aggiornati e disponibili sui relativi emittenti.

La metodologia dell’infoprovider prevede l’elaborazione di un indicatore sintetico di tipo qualitativo, valorizzato sulla base dei dati quantitativi dei singoli PAI, e utilizzando un livello soglia accettabile per discriminare investimenti che considerano o non considerano i PAI.

Le suddette informazioni sono utilizzate, nel modello di adeguatezza ed in particolare nella verifica del controllo di sostenibilità, sulla base dello specifico interesse manifestato dal cliente nel questionario di profilatura per ciò che attiene i PAI di tipo ambientale e/o di tipo sociale/governance. Le informazioni vengono, altresì, considerate nella fase di monitoraggio ex post dell’adeguatezza dei portafogli della clientela.

Integrazioni dei rischi di sostenibilità nel processo di investimento

Le Gestioni Patrimoniali

Banco Desio ha sviluppato l' ESG framework per le decisioni di investimento delle Gestioni Patrimoniali sulla base dei valori definiti nel Codice Etico, della mission e degli impegni in materia di sostenibilità definiti nel Piano di Sviluppo Corporate Social Responsibility (CSR), ponendosi l’obiettivo di adottare una metodologia di selezione degli strumenti finanziari che tiene conto di fattori ESG come parte integrante del processo di investimento, al fine di mitigare i rischi operativi e reputazionali e di sostenibilità.

Con particolare riferimento alle Gestionali Patrimoniali che offriamo ai nostri clienti, abbiamo integrato i criteri di selezione dei relativi sottostanti all’interno dei nostri processi di investimento al fine di effettuare una valutazione dei rischi di sostenibilità congiuntamente alle valutazioni dei rischi finanziari. In particolare, ci siamo dotati di una politica articolata nei seguenti step di analisi:

Screening negativo

Una prima attività che prevede l’applicazione di criteri di esclusione all’universo investibile.

Screening positivo

Una seconda fase che consiste in un'analisi ESG del nuovo universo investibile e nella selezione degli investimenti sostenibili.

Monitoraggio

Un’ultima fase di monitoraggio periodico della coerenza dei portafogli gestiti con quanto previsto nelle due precedenti fasi.

Informativa sugli effetti negativi per la sostenibilità

Con riferimento alle Gestionali Patrimoniali che offriamo ai nostri clienti, in qualità di partecipanti ai mercati finanziari, abbiamo integrato le analisi tradizionali con la considerazione degli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità, anche al fine di valutare e gestire i rischi a cui potremmo essere esposti per effetto di tali decisioni.

Nell’ambito di un quadro normativo in continua evoluzione nonché di una prassi di riferimento che consente di mappare, classificare e prioritizzare i principali effetti negativi degli investimenti sui fattori di sostenibilità, abbiamo adottato un approccio rigoroso per la valutazione di sostenibilità dei prodotti, che prevede un processo di analisi strutturato nelle seguenti fasi sequenziali:

  • nella prima fase di c.d. “SCREENING NEGATIVO” abbiamo definito i criteri di esclusione volti ad individuare paesi, settori e aree di attività “controverse” che producono effetti negativi sulla società e sull’ambiente. L’esclusione di investimenti tramite la definizione di un universo investibile in linea con i principi ESG consente, pertanto, di ridurre gli effetti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità;
  • nella seconda fase di c.d. “SCREENING POSITIVO” abbiamo rilevato i principali impatti negativi tramite l’utilizzo di rating ESG forniti da info provider e di indicatori di sostenibilità forniti dai produttori. In particolare, per consentire il raggiungimento di un elevato profilo di sostenibilità dei nostri prodotti nel tempo, oltre ai rating ESG associati agli strumenti, per ogni prodotto vengono valutati, misurati e monitorati periodicamente i seguenti indicatori di sostenibilità:
    • la classificazione come prodotti art. 8 e art. 9 ai sensi del Regolamento UE 2019/2088 (SFDR);
    • la quota minima di portafoglio in investimenti sostenibili;
    • la quota minima di portafoglio con allineamento tassonomico ai sensi del Regolamento UE 2020/852;
    • la quota minima di portafoglio in prodotti che dichiarano la considerazione dei principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità (PAI).

Avvalendoci dei suddetti rating ESG e indicatori di sostenibilità, consideriamo tutti i fattori finanziari e di rischio e, in particolare, al fine di monitorare gli effetti negativi per la sostenibilità delle scelte di investimento, prendiamo decisioni informate che mirano a ridurre il rischio ESG.

Più nel dettaglio, rileviamo i principali effetti negativi relativi alle seguenti tre dimensioni:

dimensione ambientale (E):concernente gli aspetti climatici e ambientali (e.g. emissioni di gas serra);

dimensione sociale (S):che afferisce al settore e alle aree di attività degli emittenti di strumenti finanziari (e.g. rispetto diritti umani, contrasto alla corruzione);

dimensione di governance (G):inerente al rischio di governance aziendale dell’emittente (e.g. rischio paese)

Integrazione dei rischi di sostenibilità nelle politiche di remunerazione

La politica di remunerazione adottata dal Gruppo assicura che le linee di indirizzo dei sistemi di remunerazione, nell’interesse di tutti gli stakeholders e nel rispetto delle indicazioni dell’Organo di Vigilanza, siano allineate con la strategia e gli obiettivi aziendali inclusi gli obiettivi di sviluppo sostenibile che tengono conto dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), sostenibili nel lungo periodo. I risultati aziendali sono opportunamente corretti per tener conto di tutti i rischi, coerenti con i livelli di capitale e liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese e, in ogni caso, tali da evitare incentivi che possano determinare l’insorgere di conflitti di interesse e indurre ad un’eccessiva assunzione di rischi.

In coerenza con la responsabilità sociale che caratterizza la strategia di lungo termine del Gruppo, la Banca esplicita gli obiettivi di sostenibilità perseguiti nel raggiungimento di target ESG, così come previsti nel piano industriale, relativamente alle attività di business e al posizionamento istituzionale, ai fini della realizzazione di un piano pluriennale per l’integrazione dei fattori di sostenibilità nel sistema decisionale della Banca e del Gruppo.

In tale circostanza, il percorso di progressivo rafforzamento degli obiettivi di sostenibilità ESG trova adempimento nell’ambito di schede individuali del sistema di incentivazione di breve e di medio-lungo termine, secondo le più recenti buone prassi di mercato in materia, in coerenza con gli impegni assunti dal Gruppo con il Piano industriale. Specifici obiettivi ESG sono assegnati al personale con responsabilità nell’ambito dei Servizi di Gestione di Portafoglio Individuale e Consulenza.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla Relazione annuale sulla remunerazione e sui compensi corrisposti ed in particolare alle sezioni “Retribuzione variabile” e “Personale di Sede Banca del Gruppo”.