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Sono numeri positivi quelli che emergono dalla prima trimestrale 2025 del Banco di Desio approvata dal Cda del Gruppo il 31 di marzo. L’utile netto consolidato ha raggiunto quota 37 milioni di euro. Gli impieghi verso la clientela ordinaria sono in crescita e sono arrivati a 12,1 miliardi di euro. Il totale delle masse della clientela amministrate è risultato di circa 38 miliardi di euro, con una raccolta diretta che ammonta a 15,4 mld. La raccolta indiretta ha registrato un saldo di 22,7 mld (+0,5%). La raccolta da clientela ordinaria si è attestata a 14,6 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% rispetto alla fine dell’esercizio precedente, a seguito dell’andamento positivo del risparmio amministrato (+3,2%). Le attività finanziarie complessive della Banca sono risultate pari a 4,3 miliardi di euro, in crescita rispetto al consuntivo di fine anno precedente (+0,6%). Con riferimento agli emittenti dei titoli, il portafoglio complessivo è costituito per il 72,5% da titoli di Stato, per il 15,3% da titoli di emittenti bancari e per la quota rimanente da altri emittenti.

Va sottolineato che non esistono nel portafoglio di proprietà investimenti in strumenti finanziari di emittenti con sede in Russia, Bielorussia e Ucraina, o comunque strumenti finanziari aventi il rublo quale valuta di emissione. La struttura distributiva, forte di 2.531 dipendenti, è costituita da 277 filiali (erano 281 a fine esercizio precedente) e 71 negozi finanziari aperti con insegne delle controllate Fides e Dynamica. Le buone notizie non arrivano però solo dall’interno. Il 10 aprile 2025 è stato reso noto l’ultimo aggiornamento del Corporate Rating SER assegnato dall’agenzia Standard Ethics che ha confermato il giudizio “EE/Strong”, con visione a lungo termine positiva. Si conferma quindi il posizionamento del Banco di Desio tra le realtà best in class del settore di riferimento. Importante poi la promozione arrivata dall’agenzia internazionale Fitch Ratings, che ha migliorato il Long Term Issuer Default rating (IDR) a “BBB-” da “BB+” e il Viability Rating (VR) a “bbb-” da “bb”. L’outlook è stabile. In base al giudizio dell’agenzia, il miglioramento del rating a investment grade riflette la capacità del Banco Desio di raggiungere costantemente gli obiettivi strategici stabiliti negli ultimi anni e di ottenere un’adeguata diversificazione dei ricavi e una redditività più resiliente anche nell’ambito di un contesto di mercato da tassi di interesse in calo, migliorando inoltre i propri indicatori finanziari, preservando una buona qualità degli attivi e creando al contempo significativi buffer di capitale. Nel complesso si tratta di una promozione che conferma la solidità della banca, la capacità di realizzare gli obiettivi strategici e la resilienza dei risultati anche in uno scenario di mercato in evoluzione.

Ma senza dubbio la novità più rilevante è la scelta di Reale Group come partner nella distribuzione delle polizze vita per i prossimi dieci anni per tramite di Italiana Assicurazioni, compagnia controllata al 100% da Reale La compagnia guidata da Luca Filippone l’ha spuntata in un contest che ha visto la partecipazione di una dozzina di altre assicurazioni. Da Torino fanno notare la forte condivisione di valori, l’attenzione al territorio e l’enorme potenziale di crescita visti il numero degli sportelli del Banco Desio, il cui Amministratore Delegato Alessandro Decio, spiega così le ragioni della scelta: «L’assicurazione e più in generale il wealth management rappresentano un pilastro del piano industriale. L’obiettivo, fissato per il 2026, è arrivare a 10 miliardi di asset e potrebbe essere raggiunto in anticipo nell’anno in corso, mercati permettendo. Il ramo Vita vale oggi per noi 200 milioni, ma l’intenzione è accelerare, crescendo a due cifre e aumentando la soddisfazione dei clienti».

In un momento in cui il settore bancario è in particolare fermento e i nomi di grandi gruppi - Mediobanca, Mps, Banca Generali, Unicredit - campeggiano un giorno sì e l’altro anche sulle prime pagine dei quotidiani, è giocoforza chiedergli un parere sulla situazione: «A noi il risiko piace – commenta Decio –. Piace anche se ne siamo estranei. Sono tutte operazioni, sulla carta, interessanti, direi valide, comunque figlie di una logica corretta che è quella di mantener elevata la redditività delle aziende coinvolte. Ma non sempre piacciono ai clienti, anzi quasi mai. Men che meno alle Pmi. E quindi queste grandi aggregazioni portano ricche opportunità alle banche medie come la nostra, ci aprono spazi nuovi. È come se ci regalassero dei clienti. I clienti, infatti, cercano quella che definirei una “biodiversità bancaria”, ossia una banca che progetta o sceglie prodotti e sevizi adatti a loro, con un’esperienza digitale funzionale ed amichevole ma non sostitutiva, alla bisogna, della relazione personale e fiduciaria con le nostre risorse umane».