Doni un volo e salvi un bambino

Flying Angels Foundation: il diritto alla vita e alla salute dei bambini al centro dell’azione della onlus con sede a Genova.

L‘avventura di Flying Angels Foundation Onlus nasce da un dramma: è il 2012 quando un bambino romeno di pochi giorni di vita, nato con una grave cardiopatia, necessita di un urgente intervento specializzato non effettuabile nel suo Paese.
L’organizzazione del suo trasferimento è una corsa contro il tempo. Ma inutile. Il bimbo non ce la fa.
Un’esperienza da incubo, che avrebbe potuto stroncare chiunque. E invece un gruppo di imprenditori reagisce: “Non dovrà accadere mai più”, si dicono. Nasce così Flying Angels, l’unica Fondazione specializzata nel trasporto aereo di bambine e bambini gravemente malati verso l’ospedale dove possano essere curati prima che sia troppo tardi.
“Al centro della nostra azione c’è il diritto alla vita e alla salute dei bambini – spiega Piero Buffa, chirurgo in pensione, membro del Comitato Scientifico della Fondazione – Ci sono bambini gravemente malati che vivono in Paesi dove non sono presenti ospedali qualificati, apparecchiature medico-sanitarie idonee e spesso neppure medici specialisti. Per questi bambini l’unica speranza di vita è mettersi in viaggio per raggiungere un Paese in cui esista un ospedale attrezzato che possa offrire le cure necessarie. Si tratta spesso di un viaggio lungo, che a volte attraversa interi continenti, e che deve essere affrontato nel più breve tempo possibile. Per questo è nata Flying Angels: per garantire a questi bambini e alle loro famiglie il trasferimento aereo tempestivo dal loro Paese di origine a quello di destinazione. O in alternativa, per finanziare i voli di quei medici che si recano nei Paesi in via di sviluppo per effettuare missioni sanitarie in loco”.
L’iniziativa presenta numeri che fanno impressione: dal 2012 a oggi, collaborando con più di 60 organizzazioni non profit italiane e 15 internazionali, Flying Angels ha raggiunto quasi 1.300 bambini di oltre 60 paesi del mondo, finanziando più di 2.000 biglietti aerei, tra cui quelli relativi a oltre 42 missioni di medici ed équipe che si sono recate direttamente nei Paesi di residenza dei piccoli malati, dove hanno curato più di 500 bambini.
Nel mondo ancora troppi bambini muoiono per la mancanza di un intervento urgente e per l’impossibilità di raggiungere una struttura ospedaliera adeguata in tempi spesso strettissimi. Ogni giorno in Flying Angels arrivano richieste di bambini che devono compiere lunghi viaggi per essere operati.
Una storia che nello scorso Natale ha scaldato il cuore del personale della Fondazione è quella del piccolo Krist Mael: “A fine dicembre il bambino, di soli 5 anni e con una grave forma tumorale all’occhio, ha potuto raggiungere l’ospedale Bambin Gesù di Roma per iniziare il ciclo di cure, grazie al nostro tempestivo intervento – dicono alcuni operatori – Purtroppo in Costa D’Avorio, il paese d’origine di Krist Mael, non era possibile curarlo e la malattia stava degenerando velocemente. Il piccolo aveva già perso un occhio e c’era davvero il rischio che il tumore arrivasse presto al cervello”.
Per rispondere a questi bisogni Flying Angels svolge un lavoro certosino e delicato, con l’acquisto di biglietti aerei destinati al trasporto di bambini e adolescenti affetti da gravi patologie, verso Paesi dotati di strutture sanitarie adeguate e di personale medico specializzato. Per le situazioni cliniche gravissime, per cui un volo su un aereo di linea è impossibile, si ricorre ad aerei con attrezzature mediche e personale sanitario dedicati per assistere il piccolo in volo. Nel caso in cui ci sia la necessità, la Fondazione fornisce anche il proprio supporto per le pratiche burocratiche richieste dai vari Paesi, fornendo la documentazione necessaria per il rilascio dei visti e aprendo i contatti con le ambasciate italiane nel mondo.
L’anima della Onlus sono i medici del Comitato Scientifico: quattro medici volontari di comprovata esperienza e competenza, che esaminano e autorizzano la finanziabilità dei biglietti aerei in base ai parametri clinici di gravità, urgenza e non curabilità nel Paese di origine. Hanno diverse specializzazioni per potersi pronunciare su svariate patologie e sono reperibili 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Il loro aiuto è fondamentale e grazie alla loro costante dedizione e impegno riescono a fornire una risposta entro poche ore, permettendo ai bambini di partire nel più breve tempo possibile. Tra questi c’è proprio Piero Buffa, che vanta una pluriennale attività all’Ospedale Gaslini di Genova: “Ho scelto questo servizio – dice – perché credo che il rigore e la trasparenza nell’applicazione delle regole siano la migliore garanzia per la credibilità e l’affidabilità di una associazione che lavora nel settore non profit”.
C’è poi il capitolo tempestività: “È un aspetto molto importante – aggiunge Buffa – Vista la gravità e complessità delle situazioni cliniche che ci vengono sottoposte, in alcuni casi pochi giorni di ritardo possono interferire significativamente sull’esito dell’intervento. Per questo motivo il Comitato Scientifico e lo staff hanno deciso di organizzarsi in modo che le riposte arrivino entro 24-48 ore”.
Non mancano le storie che restano indelebili nella mente degli operatori. Buffa ricorda la vicenda di Daniel, un bimbo congolese di 4 anni arrivato a Genova accompagnato da un missionario, affetto da una cardiopatia complessa: “Sono rimasto molto legato a questo bambino perché io e mia moglie l’abbiamo ospitato a casa nostra per vari mesi – ricorda – Nel frattempo, durante un mio viaggio in Congo, avevo conosciuto i suoi genitori. Aver vissuto in prima persona le ansie di una famiglia africana che ha dovuto affidare il proprio figlio gravemente malato a un ‘viaggio della speranza’ e aver condiviso nel quotidiano il lento e difficile cammino della guarigione del piccolo Daniel, così intelligente e sensibile, mi ha fatto capire quale sia l’importanza e la profondità dei gesti di solidarietà che cerchiamo di compiere con Flying Angels e le Onlus che aiutiamo”.

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Ultima modifica 21/03/2018