Il tassello centrale di un puzzle sempre più ampio

Alessandro Decio, Amministratore Delegato e Direttore Generale Gruppo Banco Desio

Il ruolo della Banconota, oggi e nel prossimo futuro, si conferma fondamentale per un’azienda come Banco Desio che ha fatto del rapporto con il cliente uno dei suoi tratti distintivi. Un rapporto che si va completando con una molteplicità di nuovi strumenti in coerenza con i linguaggi, le esigenze e le tecnologie attuali

di Monica Nanetti

In quasi quarant’anni di storia La Banconota è stata testimone di vicende, cambiamenti e trasformazioni che hanno interessato tanto il Gruppo Banco Desio quanto l’intero scenario circostante. Mutamenti in molti casi radicali (basti pensare che nel 1982, all’uscita del primo numero di “Brianza Economica” - antesignana dell’attuale rivista - l’esistenza della rete Internet non era ancora neppure ipotizzabile, e il mezzo di comunicazione più tecnologico e innovativo era considerato il telefax), che portano a interrogarsi anche sull’attualità di questo strumento di informazione, sulla sua capacità di rispondere alle attuali esigenze, sulle sue prospettive per il prossimo futuro. Sono questi i temi della conversazione con Alessandro Decio, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Gruppo Banco Desio.

 

Iniziamo con una piccola provocazione: La Banconota è una rivista periodica realizzata e prodotta direttamente da Banco Desio; qual è oggi, in epoca di informazione “in tempo reale”
e di collegamenti super veloci, il ruolo di un simile strumento di comunicazione?

A mio avviso il fatto che Banco Desio abbia una propria rivista aziendale, a cui dedica cure attente e che continua costantemente a perfezionare e modernizzare, rappresenta un indicatore molto preciso: un’immagine che corrisponde al 100% a quello che è da sempre il nostro modello di banca. Certo, molte cose sono cambiate e continuano a cambiare, sia al nostro interno che nel mondo che ci circonda, ed è necessario stare al passo con i tempi e mantenersi costantemente aggiornati. Ma quel che è certo è che non vogliamo assolutamente modificare un elemento esistente, che da sempre ci caratterizza e che è parte essenziale della nostra identità: quello di un rapporto diretto, di relazione personale e continuativa con il nostro cliente. Un concetto, questo, che fa parte del nostro DNA e che - pur nel mutare di scenari e strumenti - continuerà sicuramente a essere alla base della banca anche nel nostro futuro.

La Banconota, quindi, è un mezzo efficacissimo per coltivare questa relazione, fornendo la possibilità sia ai clienti che ai colleghi di essere informati in maniera approfondita su una molteplicità di temi - sia quelli più generali e di scenario che quelli più strettamente attinenti alla vita della banca - in un contesto di dialogo aperto, che si rivolge a interlocutori come amici-clienti.

Quello che mi ha fin da subito colpito della Banconota, rispetto ad altre riviste di analoga matrice, è il fatto che queste ultime sono generalmente viste (sia all’interno che all’esterno) come una sorta di orpello, un elemento che contribuisce ad aumentare il prestigio del brand ma che non assolve reali finalità comunicative. Al contrario, la Banconota è uno strumento vivo e vitale: i numeri in uscita vengono attesi e talvolta sollecitati, gli articoli vengono letti con attenzione, le informazioni sono fonte di commenti e apprezzamenti; in altri termini, esiste un forte interesse da parte dei lettori, e da parte nostra esiste un forte interesse a coltivare questo importante canale.

 

Risultato raggiunto, quindi: questo significa che la Banconota continuerà a mantenersi immutata nel prossimo futuro?

Come dicevo, il nostro obiettivo è quello di sempre: costruire e proseguire un dialogo aperto e diretto con clienti e colleghi su tematiche di interesse comune; la Banconota, quindi, non cambierà certo la sua missione di base. Ma, come è giusto che sia (e come del resto è avvenuto anche in passato) cambieranno nel corso del tempo una serie di modalità, per consentire alla rivista di mantenersi allineata alle tematiche più attuali e rilevanti e al tempo stesso di rispecchiare gli avvenimenti che coinvolgono la nostra banca e che possono essere di interesse e rilevanza per i nostri clienti e colleghi. Un’evoluzione che porterà la rivista a essere più fruibile e coerente con i ritmi (e anche con i linguaggi) attuali. Di fatto, tutto questo rientra in una più ampia cornice generale: la banca ha percepito (tanto più dopo una serie di cambiamenti che hanno interessato quest’ultimo periodo) una maggiore esigenza di comunicazione rispetto al passato. Lo stile di Banco Desio è sempre stato improntato all’eticità e alla concretezza: valori che restano basilari, ma che non sono in contraddizione con il fatto di “raccontarsi” un po’ di più. Ci siamo resi conto, in altri termini, che parlare di noi stessi, della nostra realtà, di valori e contenuti concreti che ci riguardano, è percepito in modo molto positivo: un modo di farsi meglio conoscere che è apprezzato tanto dai clienti attuali, quanto dai prospect e anche dalle generazioni più giovani: quelle dei figli e dei nipoti della nostra clientela “storica”.

 

Nella pratica, questa evoluzione che cosa comporta?

Accanto alla conferma di un desiderio di forte legame con la banca da parte di clienti e di colleghi, che restano il target principale della Banconota, ci siamo resi conto che era necessario agire anche su altri ambiti: come il mondo dei social, ad esempio, o come la comunicazione interna, per la quale era necessario creare un canale più frequente e continuo di contatto. Certo, un ampliamento del sistema di comunicazione è un’operazione complessa che richiede tempo e attenzione: una sorta di puzzle che si costruisce giorno dopo giorno. Gli elementi principali, comunque, sono pienamente ben definiti: accanto all’elemento fondante della Banconota, perno della nostra comunicazione istituzionale, i principali tasselli su cui stiamo lavorando (e che richiedono, pur nella loro peculiarità e specificità, una regia coordinata e coerente) sono quelli di una presenza attiva sui social media e dello sviluppo di canali di comunicazione interna come la nuova rete Intranet di prossima attivazione, la “D Letter” inviata periodicamente via email a tutti i colleghi, e la “D Innovation” (una newsletter di aggiornamento riguardante le innovazioni di processo e di prodotto). A questo si aggiunge una presenza più assidua sulla stampa, con notizie legate all’azienda e al mercato: non per il desiderio di apparire (che, come dicevo, è del tutto estraneo allo stile di Banco Desio), ma semplicemente per l’esigenza di rafforzare ulteriormente il legame con i nostri stakeholder, all’insegna di un’informazione più completa e trasparente. Valorizzare in modo corretto le cose che la nostra banca sa fare e ha sempre fatto bene non è un atto di vanità, ma un servizio reso ai nostri interlocutori, attuali e potenziali.

Ultima modifica 25/07/2021