Una Banca costruita sulla relazione con il cliente

Alessandro Decio

Intervista ad Alessandro Decio, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Banco Desio.

di Giorgio Brugora

Dodici anni fa si innescava una crisi di origine finanziaria che avrebbe condizionato le banche e l’accesso al credito in Italia. Oggi la crisi origina da una pandemia. Quali sono le differenze per le banche?

Sono crisi estremamente diverse. Nel 2008 la crisi è stata originata dal sistema finanziario degli Stati Uniti, dopo sono emerse debolezze nel sistema finanziario europeo e italiano. Essendo una crisi finanziaria, quella italiana nel 2008 e poi 2011-2012 è stata una crisi strutturale fortissima per le banche italiane che ha avuto una tempistica di recupero lunga, soprattutto in Europa e in Italia a causa di risposte di politica monetaria e fiscale molto lente. La crisi pandemica è assolutamente esogena, con nessuna colpa finanziaria o industriale e le banche, ma anche il sistema industriale italiano, si presentano più forti del 2008.
In questo caso la risposta di politica economica è stata molto veloce e simultanea: Asia, Stati Uniti ed Europa hanno messo in campo in breve tempo delle politiche espansive assolutamente sincrone sia di politica monetaria che fiscale, per la prima volta c’è stata anche qualche concessione da parte dell’autorità di vigilanza. È anche ragionevole pensare che questa crisi pandemica, una volta terminata, sarà seguita da una ripresa più rapida rispetto alla crisi del 2008, un punto di vista già incorporato dalle aspettative dei mercati finanziari. D’altra parte non va neppure sottovalutata perché, se pur con origini diverse, in Italia è una crisi severa che si innesta su un sostrato economico già fragile a causa del susseguirsi di crisi economiche.

La crisi Covid ha provocato cali di fatturato e incertezza sul prossimo futuro delle PMI; che azioni ha intrapreso il Gruppo Banco Desio per contribuire a fronteggiare la crisi di liquidità delle imprese?

Per le imprese si tratta di una crisi asimmetrica che impatta più pesantemente sulle piccole imprese, mentre quelle grandi resistono meglio anche per solidità di bilancio. Anche a livello di settori, alcuni come manifatturiero, agroalimentare e farmaceutico sono meno colpiti di trasporti, servizi, fino ad arrivare a turismo e alberghiero dove la crisi ha avuto un impatto devastante. La banca non ha mai smesso di agire con grande reattività e bisogna dare atto ai nostri colleghi di una grande professionalità. Siamo stati fra i primi ad avere approcciato i nostri clienti con proposte di moratoria prima ancora che uscisse il decreto liquidità e poi con proposte di finanziamento ben strutturato. La nostra Banca ne esce molto bene nella percezione dei bisogni dei clienti, e questo deriva dalla nostra stessa natura di Banca di territorio. Ancora una volta abbiamo riempito di contenuto lo slogan “banca del territorio” e il nostro posizionamento, e di tutto questo dobbiamo essere orgogliosi. Per dare solo un’idea dello sforzo fatto, al 16 ottobre erano state valutate oltre 22mila domande di moratoria sui mutui per un valore di circa 2,7 miliardi ed erogate oltre 15.000 pratiche per finanziamenti a valere sul decreto liquidità, per un totale di 1.424 milioni. Il numero di pratiche di credito analizzate ed erogate quest’anno è circa 4 volte quello dell’anno precedente e tutto questo lo abbiamo fatto grazie allo sforzo e alla dedizione dei colleghi, in un contesto pandemico ed emergenziale. Dobbiamo fare davvero i complimenti ai colleghi di Rete e di Sede che lo hanno reso possibile.

Banco Desio è una banca fortemente radicata nel territorio, ma questo non significa ignorare l’evoluzione tecnologica. Cosa si sta facendo su questo fronte?

Il Banco fa enfasi della propria presenza sul territorio e della conoscenza del proprio cliente come fatto distintivo ed è un partner affidabile e accessibile per tutti i nostri clienti. Questo è il presente ma anche il futuro. Continueremo a essere in grado di fare la differenza con le altre banche solo se continueremo a investire su questi temi. Il cliente deve percepire il Banco Desio come diverso rispetto alla grande banca. Continueremo a sviluppare adeguamenti tecnologici, che per noi sono un fattore abilitante ma non un fattore distintivo, perché per noi il fattore più importante resta la nostra filiale e la relazione con le famiglie e le imprese. La tecnologia serve per dare al personale gli strumenti per enfatizzare e dare il valore dell’ultimo miglio.

Cosa pensa dell’accordo appena firmato con CREDIMI?

Sempre per sostenere le PMI abbiamo siglato un accordo con CREDIMI, leader europeo nel finanziamento digitale alle imprese. Utilizziamo la tecnologia per sostenere la ripresa nelle province in cui è presente Banco Desio, per dare liquidità al mondo delle piccole imprese. In questo modo noi abbiamo la possibilità di lavorare in termini di innovazione per costruire il nostro posizionamento e restare competitivi.

La banca continua a investire sulla formazione del personale e sulla riqualificazione dei ruoli?

Sì, certo! La qualità delle nostre persone fa la differenza sulla percezione del nostro brand; sicuramente lealtà e attaccamento al cliente sono importanti, ma la differenza la dobbiamo fare sempre di più sui contenuti ed è importante supportare i nostri colleghi con processi di formazione continua che aiutino a costruire ancor più la loro professionalità per supportare ancor meglio la clientela.

Su quali segmenti punta il nuovo Piano Industriale?

L’evoluzione del nuovo Piano su cui stiamo lavorando punta a enfatizzare al massimo i caratteri distintivi del Banco in termini di vicinanza al cliente, cercando di coniugare gli investimenti nel digitale con più specializzazione e con l’obiettivo di aumentare la nostra capacità di generazione dei ricavi sui segmenti chiave uniti all’attenzione dei costi. I settori su cui puntiamo sono il Private Banking, PMI, prodotti di cessione del quinto e prestiti al consumo con Fides e certamente sulla Bancassurance.

Nonostante le borse mantengano tutto sommato un trend positivo, gli investitori sono spaventati?

Ritengo che l’andamento delle borse in generale e il recupero dei corsi azionari sia la migliore testimonianza del fatto che il mercato si aspetta un’inversione di trend piuttosto rapida, se non di crescita veloce, anche se per alcuni mesi avremo ancora incertezza finché non sarà risolto il problema sanitario. Tuttavia tutti i parametri a oggi stanno dicendo che il mercato si aspetta un processo di ripresa veloce. Non si deve dimenticare anche che alcuni settori sono stati premiati mentre altri, fra cui il nostro e il settore finanziario, sono stati penalizzati. Oggi ritengo che ci sia una eccessiva penalizzazione nei confronti delle banche sia italiane che europee, perché non è stato compreso che questa crisi seppur grave avrà una minore profondità rispetto alla crisi del 2008. Detto questo, una banca con un bilancio solido come la nostra deve continuare a dimostrare la propria attenzione e la propria prudenza e questo sarà sicuramente premiato sia dai clienti, sia dal mercato.

Quali risultati nei primi nove mesi e quali prospettive per la fine di questo 2020?

Abbiamo appena chiuso una buona trimestrale, l'utile netto di pertinenza della Banca, seppur condizionato negativamente dall'effetto sul costo dei crediti, si attesta a 26,5 milioni di euro con un Roe annualizzato al 3,8%. I ratios patrimoniali sono ancora in miglioramento con l'indice Cet 1 del Gruppo al 14,04%, a conferma della resilienza del Gruppo e dell’ottimo lavoro fatto da tutti i colleghi che ringrazio in questo 2020 così complicato. Gli impieghi verso la clientela ordinaria ammontano a 10,1 miliardi di euro con un incremento del 5,9%, in decisa crescita nel terzo trimestre per effetto delle nuove erogazioni alle imprese. La raccolta diretta è in aumento a 11,5 miliardi con un più 2,9% e la raccolta indiretta pari a 16 miliardi fa segnare un più 2,6% nonostante l'effetto negativo del mercato. Tutti numeri che confermano la nostra solidità e il buon lavoro fatto, ma dobbiamo insistere e nonostante la pandemia puntiamo ad avere una buona fine anno, lo dobbiamo ai nostri clienti e per prepararci al meglio a un 2021 che purtroppo sarà ancora caratterizzato da grande incertezza e qualche complessità. Siamo certi però che anche in questa occasione il Banco ne uscirà ancora più forte.

Il Banco Desio ha una policy ambientale?

Ci siamo posti l’obiettivo di dare sempre maggiore importanza ai temi della sostenibilità ambientale del nostro business. Su questo azionisti e stakeholder ci hanno stimolato e abbiamo messo in atto un piano che stiamo rispettando con grande attenzione, perché i criteri di sostenibilità diventeranno sempre più importanti sia dal punto di vista della percezione dei clienti sia del mercato, ma sinceramente ritengo anche dal punto di vista dei nostri colleghi. Tutto il personale del Banco credo apprezzi di lavorare in un’azienda che pone attenzione ai temi legati alla policy ambientale, un altro motivo di orgoglio aziendale. Gli ultimi sono stati mesi molto complessi, si è aggiunto anche un cambiamento della governance e dell’organizzazione della Banca. Voglio ringraziare i colleghi per il grande attaccamento che hanno dimostrato nei confronti dell’azienda e dei clienti soprattutto nel periodo del lock-down: hanno operato con dedizione e grande professionalità, e chiedo ancora un po’ della loro pazienza in questo processo che piuttosto che di cambiamento preferisco definire di evoluzione. Il Banco ha gestito molto bene anni difficili rispettando le aspettative degli azionisti, distribuendo sempre dividendi e l’obiettivo che ci vogliamo dare non è quello di stravolgere la natura della Banca, ma cercare di supportare quel grande contributo dato dalle persone che oggi fanno la differenza con processi tecnologici che senza le persone diventano solo strumenti, raggiungendo una maggior velocità di decisione per permettere di essere un’organizzazione ancora più efficiente di quello che è oggi. Per questo ci vuole una forte coesione e partecipazione da parte di tutti, nella comprensione che in questo processo accanto all’enfatizzazione dei lati positivi si deve cercare di andare a lavorare insieme su quelle che sono le aree di miglioramento.

Ultima modifica 16/03/2021