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BENIFIN

Touhfa Harafi e Luca Prampolini, soci nella vita e nel lavoro, hanno voluto condividere con noi de La BancoNota la storia di Benifin, società agente in attività finanziaria monomandataria di Fides di cui sono soci fondatori. Li incontriamo negli uffici di Silea, comune nelle immediate adiacenze di Treviso.

Si dice che la passione per il proprio lavoro sia spesso premessa di successo. Parlando con voi questo si coglie chiaramente: ci raccontate da dove nasce questa passione e soprattutto come si sia trasformata in un lavoro di soddisfazione?

Ci proviamo. Siamo nel 2005 e Treviso, la nostra città, offriva allora diverse opportunità. Situata nel cuore produttivo del nord est, Treviso, città storicamente ricca di iniziative imprenditoriali che la collocano tuttora tra le prime province italiane per reddito pro-capite, forse aveva già tutto quello che serve in tema di offerta di servizi finanziari. Mia moglie, farmacista con la passione per i numeri, ed io, consulente finanziario con il pallino del marketing, abbiamo invece pensato che potesse essere profittevole, per noi e anche per i potenziali clienti, integrare l’offerta tradizionale – quella delle banche, per intenderci – con una proposta specializzata di prodotti finanziari dedicati a privati e famiglie. Ricordiamo: siamo nel 2005, l’anno in cui i provvedimenti di legge aprono il mercato della cessione del quinto, fino ad allora riservato ai dipendenti pubblici, ai privati e ai pensionati. Il nostro territorio, storicamente ricco di aziende private, offriva buone opportunità; abbiamo quindi studiato il prodotto, messo a punto una nostra politica distributiva e …siamo partiti.

Dal 2018 Benifin è agente monomandatario di Fides: quali sono i punti di forza di questo rapporto?

Nel 2018, dopo anni di soddisfacente lavoro, ci sentivamo pronti a fare il salto di qualità, ovvero allargare la zona di influenza commerciale attraverso il potenziamento della rete distributiva. Avevamo quindi necessità di poter contare su di un partner affidabile, stabile e conosciuto sul mercato: inizia così il nostro rapporto con Fides. Fin da subito si è creata una grande sinergia con tutte le strutture della società dove abbiamo trovato competenza,
professionalità, disponibilità e capacità di ascolto. Per quanto ci riguarda il rapporto che si è venuto a creare nel tempo va oltre quello contrattuale tra mandante e mandataria: ci sentiamo, ovviamente nel rispetto dei rispettivi ruoli, colleghi che svolgono lo stesso lavoro solo in luoghi fisici diversi. Ci creda, non è cosa da poco e, almeno per noi, è una di quelle cose che ancora distingue Fides dalla propria concorrenza. Questo ci ha consentito di lavorare nel migliore dei modi e di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati ponendo altresì le basi per continuare a crescere in modo consapevole e responsabile.

L’emergenza sanitaria che ha caratterizzato gli ultimi anni ha condizionato la vostra attività? Ci vuole descrivere come è cambiato il vostro lavoro?

L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il nostro modo di lavorare. La principale preoccupazione, oltre alla prevedibile contrazione dei consumi delle famiglie, era con quali modalità riuscire a metterci in relazione con la clientela in presenza di stringenti vincoli all’incontro. L’incontro fisico, nei nostri uffici anziché nei luoghi di lavoro o di aggregazione, è sempre stato uno dei punti di forza della nostra attività; ora, e non si sapeva per quanto tempo, subiva pesanti restrizioni. In questo frangente, abbiamo voluto pensare positivamente trasformando così una minaccia in una opportunità. Abbiamo potenziato la rete commerciale con l’ingresso di nuovi professionisti allargando così la copertura territoriale, abbiamo fatto investimenti di tempo, energie e capitali per migliorare la comunicazione e potenziare le occasioni di relazione con il mercato. La possibilità di operare attraverso il riconoscimento a distanza ci ha consentito in una prima fase di non perdere quote di lavoro e, successivamente, di incrementare i contatti; la creazione in proprio di lead generation ci ha consentito di riassortire e incrementare il portafoglio clienti anche se, per una realtà come la nostra, rimane centrale il legame con il territorio. In definitiva, la pandemia ha accelerato un processo di cambiamento che sarebbe comunque avvenuto, ma con tempistiche sicuramente più dilatate. Con soddisfazione rileviamo che, in una situazione così complessa, la nostra società ha realizzato la sua più elevata produzione commerciale.

Sembra di cogliere una certa soddisfazione per il lavoro sin qui svolto. Ve la sentite di fare un salto nel futuro? Cosa vi aspettate?

Lo avrà capito, noi siamo degli inguaribili ottimisti. Siamo soddisfatti del presente e pensiamo che il peggio sia alle spalle. In questo periodo, sicuramente non facile, abbiamo posto le basi per essere pronti a intercettare le opportunità che la ripresa già in atto ci presenterà. La nostra scommessa è quella di riuscire a coniugare le nuove modalità di lavoro e di approccio al mercato con i tratti caratteristici che hanno da sempre improntato il nostro modo di pensare e di fare business. Crediamo che la cessione del quinto - che, nonostante l’arricchimento dell’offerta commerciale, rimane il nostro prodotto core - sia un prodotto quantomai contemporaneo, perché consente a una fascia ampia di clientela di accedere a una linea di credito in tempi rapidi e a condizioni competitive.

Per quanto riguarda il rapporto con Fides, auspichiamo invece che la stessa continui a mantenere quei tratti distintivi che la rendono obiettivamente differente rispetto alla propria concorrenza.