Fattore umano e tecnologia

Angelo Antoniazzi, 56 anni, da luglio 2017 Direttore Generale del Banco.
Precedenti esperienze lavorative in Ambroveneto, ma già dal 1999 al Banco Desio dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità ripercorrendo le tappe dell’Unità di Italia – Torino, Firenze, Roma – e poi Direttore Generale della controllata Banca Popolare di Spoleto.

Com’è stata l’esperienza in BPS?
Estremamente positiva. All’inizio si è registrata una certa diffidenza, come era logico aspettarsi visto il precedente periodo attraversato dall’istituto con il  commissariamento, ma in breve si è capito che il territorio umbro e la Brianza avevano molti punti in comune dal punto di vista del tessuto produttivo e che il nostro primo obiettivo era quello di risanare una banca storica.

Le dimensioni attuali del Gruppo vanno bene?
Oggi il Gruppo conta su una rete di 265 sportelli e siamo presenti in dieci regioni. L’industria bancaria sta cambiando radicalmente, la dimensione non è l’unico requisito per  restare nel mercato: bisogna puntare sulla qualità del servizio e dei prodotti, sulla flessibilità e sul rapporto personalizzato con la clientela. In breve rapidità di risposte,  professionalità e tecnologia. Il nostro ruolo sarà anche quello di affiancare le PMI che per quantità e qualità rappresentano una componente fondamentale del nostro  business.

Il CDA ha approvato il Piano Industriale 2018 – 2020. Quali sono le azioni più strategiche?
Intanto da quest’anno tutta la contrattualistica è digitale e questo risultato non è banale. L’utilizzo dell’Home Banking fa sì che il cliente si rechi sempre meno in banca e ci  stiamo impegnando per migliorare ulteriormente questo servizio. Stiamo lavorando per essere a breve operativi con l’offerta fuori sede di servizi di investimento, per  consentire a dipendenti e consulenti finanziari di operare presso il domicilio del cliente o presso la sua azienda.
All’interno delle filiali stiamo introducendo le Aree Self dove il cliente potrà svolgere autonomamente tutte le operazioni di cassa.

Quindi la banca fisica avrà sempre meno importanza?
Il tema più cogente è quello di rendere funzionale e compatibile la capacità di presidiare il territorio “fisico” con quella del presidio del territorio “digitale”. Il digitale può e deve essere  propedeutico a sviluppare relazioni one – to – one all’interno dalla filiale, fisica o virtuale che sia.
La banca fisica continuerà ad esistere, non dimentichiamo il fattore umano che per noi resta prioritario, le persone sono il nostro patrimonio: quelle che lavorano per la banca (i  collaboratori) e quelle che lavorano con la banca (i clienti). Quanto più si riuscirà ad amalgamare la componente collaboratori con quella dei clienti, quanto più forte sarà la percezione del valore dei servizi sartoriali offerti e della qualità del nostro brand, tanto più saremo pronti ad affrontare le sfide del cambiamento: perché ci sono alcuni rischi, ma anche molte opportunità.

Rubrica: 
Autore: 
Ultima modifica 13/02/2019