I 100 anni del CAI Desio

I 100 anni del CAI Desio

Era il 23 Ottobre 1920 quando venne costituta la Sezione di Desio del Club Alpino Italiano, che nel 2020 festeggerà quindi il suo 100° anniversario, nello stesso giorno e nello stesso mese della nascita del Club Alpino Italiano Nazionale, avvenuta però oltre mezzo secolo prima, nel 1863.
Una data importante per il territorio circostante, gli alpinisti e il mondo della montagna, ma non solo per gli appassionati della conquista delle cime: perché il CAI è - in senso più ampio - un modo di pensare la vita, la montagna e la natura, un modo per stare insieme grazie al volontariato degli iscritti e agli istruttori che dedicano il loro tempo. Ne abbiamo parlato con Claudio Rovelli, Presidente CAI Desio.

Presidente, il legame del CAI con il territorio è da sempre strettissimo; un rapporto che si conferma anche in questi ultimi anni?
Oggi il CAI è una grande realtà associativa, di oltre 326.000 iscritti e 509 sezioni presenti sul territorio nazionale; basti pensare che noi abbiamo 602 iscritti alla sezione del CAI Desio, con una forte componente giovanile, incrementata notevolmente in questi ultimi anni; senza dimenticare il folto Gruppo dei Seniores con le sue gite settimanali. Quest'anno abbiamo ben 52 ragazzi iscritti al Corso di Alpinismo Giovanile; inoltre, per i giovanissimi dai 3 ai 7 anni abbiamo costituito il progetto Family CAI, in cui ovviamente partecipano anche le famiglie.

Il CAI Desio gestisce anche rifugi?
Sì, fanno capo a noi diverse strutture: abbiamo il rifugio Bosio-Galli, che sorge a 2086 metri, eretto nel 1924 e situato in Val Torreggio (una valle laterale della Valmalenco), nelle vicinanze dell'Alpe Airale. C’è poi il rifugio Pio XI° (Weisskugelhutte), che sorge a 2557 metri, vicino al passo di Resia, e che porta il nome di Papa Achille Ratti, nostro socio Onorario; dal 2011, questa struttura è affidata alla Provincia diBolzano. Infine c’è il rifugio Desio, che sorge a 2830 metri alla testata della Val Torreggio; eretto nel 1924, questo edificio è però oggi inagibile. Abbiamo inoltre due bivacchi: il primo è il bivacco Regondi-Gavazzi, che si trova a 2590 metri nel comune di Ollomont in Val Pelline (Aosta), in comproprietà con la sezione del CAI di Bovisio Masciago; la struttura è intitolata alla memoria di Nino Regondi e di Pietro Gavazzi, quest’ultimo già Presidente del CAI Desio nel 1951. Il secondo è invece il bivacco Angelo e Seconda Caldarini, situato in val Bormina (Alta Valtellina) a 2486 metri di quota.

Festeggiare i 100 anni è un anniversario importante: la sezione ha organizzato celebrazioni? e quali sono i programmi?
Il 19 ottobre 2019, alla presenza del Presidente Generale del Club Alpino Italiano Avv.to Vincenzo Torti, è stata indetta una conferenza stampa con il sottoscritto, Antonio Colleoni (che è stato presidente della Sezione per più di trent’anni) e gli altri componenti del Consiglio, nel corso della quale è stato presentato un ricco programma di manifestazioni - rese possibili anche grazie al sostegno di Banco Desio - che si chiuderanno il 23 Ottobre 2020.
Ne cito solo alcune: il Convegno Regionale di Alpinismo Giovanile, in programma il 25 gennaio prossimo presso la Sala Convegni di Banco Desio, con la presenza degli accompagnatori e della Commissione di Alpinismo Regionale Lombarda. Una serata-incontro con il celebre alpinista Hervè Barmasse, sempre ospitati dalla Sala Convegni della Banca. Una serie di gite ai nostri rifugi e bivacchi nonchè le iniziative dello SCI CAI con la collaborazione dello Skiteam Brianza.

Si annuncia, insomma, un periodo intenso di attività…
Questo è certo: saranno 12 mesi impegnativi, ma - spero - anche ricchi di soddisfazione. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a trasmettere la passione per le montagne insieme a quella curiosità e creatività che nascono spesso in un contesto familiare dove coesistono l’attenzione per gli altri e il rispetto per l’ambiente, insieme alla perseveranza e all’autocontrollo.

Rubrica: 
Autore: 
Ultima modifica 18/05/2020