IL CINEMA esperienza che nutre lo spirito

Incontro con Monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo
IL CINEMA esperienza che nutre lo spirito

Incontriamo Monsignor Davide Milani in una delle sale della casa parrocchiale, a Lecco. Da lì la vista sul lago è impagabile. Abbassi lo sguardo e vedi la piazza, le persone. Poco distante il lungolago è il palcoscenico ideale per mamme e bambini a spasso  in una soleggiata mattina d’estate. Traffico sul corso. È vita. È come vedere un film, di quelli capaci di suscitare domande, riflessioni, desideri, scoperte. Proprio qui, su quel ramo del Lago di Como raccontato dal Manzoni, Don Davide (preferisce essere chiamato così, ndr.) è stato catapultato nel 2018 a guidare la comunità pastorale, dopo essere stato per dodici anni responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, la più grande del mondo, oltre che portavoce di ben tre Arcivescovi. Nonostante l’impegnativo incarico, ha mantenuto il ruolo di presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, istituita nel 1946 dalla Conferenza Episcopale Italiana. Un sacerdote e il cinema, come si spiega questa combinazione vincente? “Nel 2001 lavoravo tra i giovani a Brugherio – racconta Don Milani –. Qui ho incrociato l’esperienza del Cinema Teatro San Giuseppe, una delle sale più attive del territorio. L’animatore di questa struttura mi ha fatto scoprire la potenza del cinema nella  vita di una comunità e quanto questo linguaggio artistico sia un grande strumento di dialogo con le persone”.
Da un’esperienza di servizio nasce così una passione e un impegno: “È proprio così – dice Don Milani -. Concepisco il cinema come un’esperienza che permetta alle donne e agli uomini di nutrire lo spirito e lo sguardo di incontri, amicizie, confronti, formazione, studio, bellezza. Senza itinerari predeterminati. Il racconto per parole e immagini ha sempre più peso nella comunicazione e nelle relazioni della società contemporanea. La Fondazione che presiedo si propone come spazio di riflessione e mediazione dei suoi significati”. Del resto era stato lo stesso Pio XI, il Papa nato a Desio, a comprendere per primo le potenzialità del cinema anche per la Chiesa, ponendosi senza paura davanti al nuovo strumento, scrivendo già nel 1936 l’Enciclica Vigilanti Cura.
La Fondazione Ente dello Spettacolo guidata da Don Milani diffonde e promuove la cultura cinematografica in Italia e rappresenta un punto di riferimento autorevole per gli appassionati e per tutti i soggetti che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema: “Attraverso l’esperienza artistica, culturale e socializzante del cinema cerchiamo di aiutare le persone a essere maggiormente consapevoli del proprio tempo, del mondo che abitano, della propria umanità”.
La Fondazione realizza questa mission percorrendo diverse strade: utilizzando un film e pubblicando uno studio; nelle sedi dei più prestigiosi festival mondiali e nelle rassegne tematiche di qualità; nelle metropoli e nei piccoli borghi; all’ombra delle cattedrali e nelle piazze multiculturali; usando media digitali che parlano a tutto il Paese e con una rivista di settore.
Aggiunge Don Milani: “L’arte del cinema è una modalità di dialogo con la persona, per riflettere sulla bellezza e sulla verità”. È proprio questa ricerca di confronto che spinge gli animatori della Fondazione a essere presenti in ogni ambito che riguarda il cinema, in Italia e all’estero: “È una struttura dinamica – dice -. Collaboriamo attivamente con le principali realtà artistiche e industriali del panorama cinematografico italiano e internazionale, sviluppiamo progetti di educational per giovani e adulti, organizziamo eventi di grande impatto coinvolgendo i protagonisti del cinema, della cultura, della comunicazione, dell’impresa”.
Ogni anno la Fondazione è presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Cura uno spazio presso la Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior, con un ricco calendario di eventi, tavole rotonde sui più diversi temi della cinematografia, attività stampa, presentazioni e anteprime, dibattiti, feste e cerimonie di premiazione. In questo ambito viene anche assegnato ogni anno, dal 1999, il Premio Robert Bresson, attribuito "al regista che abbia dato una testimonianza, significativa per sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita", con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Nelle ultime edizioni sono stati premiati tra gli altri Giuseppe Tornatore, Theo Angelopoulos, Krzysztof Zanussi, Wim Wenders, Carlo Verdone, Gianni Amelio, Liliana Cavani, Lucrecia Martel e, nell’edizione 2020, Pupi Avati.
Altri esempi del dinamismo culturale dell’Ente sono il Lecco Film Festival, il Castiglione Cinema – RdC Incontra e il Tertio Millennio Film Fest. A Lecco (dove si svolge la manifestazione di più recente ideazione) vengono proposti incontri con registi e attrici, proiezioni in piazza, programmi formativi per i più giovani, contenuti digitali e formazione a distanza. Il Castiglione Cinema – RdC Incontra è invece un festival dedicato alla critica cinematografica, nato nel 2018 per celebrare il 90esimo anniversario della Rivista del Cinematografo, altro prodotto della Fondazione. L’evento si svolge in uno dei borghi più belli d’Italia, a Castiglione del Lago sul Trasimeno. Ci sono momenti dedicati agli studenti, workshop sull’audiovisivo e i nuovi media, laboratori, proiezioni e un corso di formazione per docenti, educatori, ricercatori e catechisti che quotidianamente utilizzano il cinema come strumento per la didattica. Ogni anno inoltre viene organizzato un seminario per riunire giornalisti, critici cinematografici, esperti di comunicazione e addetti ai lavori del mondo del cinema. Fra gli ospiti delle varie edizioni spiccano i nomi di Elena Sofia Ricci, Antonio Albanese, Luca Argentero, Isabella Ragonese, Vinicio Marchioni, Alberto Barbera e Gianni Canova.
Infine il Tertio Millennio Film Fest nasce su indicazione di Papa Giovanni Paolo II nel 1997 come luogo di dialogo interreligioso e interculturale tra diverse comunità religiose (cattolica, protestante, ebraica e islamica), ampliate di recente a ortodossi, induisti e buddhisti. Il Festival, con il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali CEI e la Medaglia del Presidente della Repubblica, si svolge a Roma con un fitto programma di proiezioni ed eventi.
Don Milani è anche il direttore responsabile della Rivista del Cinematografo. Nata nel 1928, è la più antica pubblicazione italiana del settore. La rivista contiene approfondimenti sui film in uscita, interviste ad attori, registi e autori, speciali monografici e di retrospettiva, focus su temi specifici e panoramiche aggiornate sulle ultime uscite in sala e su piattaforme, oltre a curiosità, anticipazioni e reportage da festival nazionali e internazionali. A questi contenuti si aggiungono rubriche curate da firme importanti. Intorno alla rivista si è sviluppato e consolidato negli anni un vero e proprio sistema di comunicazione crossmediale ampio, che utilizza anche i canali digitali per una maggiore diffusione dei contenuti. Il sito www.cinematografo.it ne è un esempio. È un portale quotidianamente aggiornato con contenuti, novità, photogallery, news, approfondimenti tematici, dietro le quinte dei festival e dei set dei film in lavorazione, oltre ai dati del boxoffice e la rassegna stampa quotidiana, che raccoglie tutte le notizie sul mondo del cinema pubblicate dalle principali testate nazionali e internazionali. Dal 2020 la Rivista del Cinematografo ha lanciato un nuovo format per presentare al pubblico i film del giorno in chiaro o sui canali on demand: “Recensioni dal balcone”, una striscia quotidiana di due minuti che va in onda sui propri canali social e su tutte le trentotto emittenti del Circuito Corallo e, solo in tv, viene vista da più di duecentomila persone.
“L’audiovisivo riveste oggi sempre più importanza – conclude Don Milani -. È un linguaggio mediatico sempre più diffuso in un contesto di profondi cambiamenti nella cultura e nella società. La Fondazione svolge un’attività capillare e qualificata, finalizzata alla crescita culturale delle comunità e alla formazione di pubblici sempre più attenti ed esigenti nella selezione e lettura approfondita dei film. A guidare ogni nostra scelta è la consapevolezza di armonizzare tradizione e innovazione, il valore della propria identità storica, culturale e spirituale con l’apertura alla novità”.

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Ultima modifica 15/03/2021