L’esperienza italiana, il modello americano

Al convegno dedicato al tema «Dal Chapter 11 alla riforma del diritto fallimentare. Dal Decreto Sviluppo al Decreto del Fare ed ultime novità legislative» ha partecipato Charles G. Case, giudice e presidente dei giuristi fallimentari statunitensi
Venerdì 16 maggio si è svolto, presso l’auditorium del Banco di Desio e della Brianza, il convegno «Dal Chapter 11 alla riforma del diritto fallimentare. Dal Decreto Sviluppo al Decreto del Fare ed ultime novità legislative». Questo convegno è stato il naturale seguito, a diciotto mesi di distanza, del tavolo di lavoro dal titolo: «Decreto Sviluppo: quali implicazioni per il sistema bancario?», che era stato organizzato sempre a Desio e al quale avevano partecipato i giudici del Foro di Milano e Como. Il Decreto Sviluppo, con le sue importanti novità in punto di diritto concorsuale, iniziava allora a spiegare i suoi effetti e quell’incontro è stato il primo passo per approfondire una materia nuova che portava una rivoluzione culturale nel mondo del diritto fallimentare. Per la prima volta, dopo settant’anni (la legge fallimentare risale al 1942), gli interessi del debitore venivano anteposti a quelli dei creditori.
Ora, trascorsi alcuni mesi ed emanati nuovi provvedimenti legislativi, la materia si è arricchita notevolmente e il convegno ha approfondito alcuni temi grazie alla presenza di relatori di prim’ordine nel panorama italiano e internazionale. L’esperienza americana, dalla quale il Decreto Sviluppo ha preso spunto, è stata illustrata da Charles G. Case, giudice e presidente dei giuristi statunitensi che si occupano di fallimento. Lo stesso giudice, con casi concreti da lui stesso affrontati come magistrato, ha spiegato l’applicazione di questo modello nel sistema americano.
Il Dr. Luciano Panzani, presidente del Tribunale di Torino, ha evidenziato le differenze tra i due sistemi legislativi ponendo l’accento sul sistema italiano e sulla difficoltà nell’applicazione della norma.
La Dr.ssa Alida Paluchowski, presidente della Sezione fallimentare ed Esecuzioni del Tribunale di Monza, ha svolto una completa relazione sia sull’applicazione della norma in Italia sia, in collaborazione con il Dr. Mirko Buratti, magistrato della Sezione fallimentare ed Esecuzioni del Tribunale di Monza, dell’impatto sul Tribunale di Monza.
La giornata è proseguita mettendo a confronto anche altri attori delle nuove procedure concorsuali.
È intervenuta la Dr.ssa Laura Zaccaria dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che ha evidenziato le necessità del sistema bancario italiano di maggiore chiarezza e di collaborazione con i magistrati a fronte a di un panorama legislativo confuso e fortemente vincolante. Le banche sono costrette nella morsa di norme spesso contraddittorie e penalizzanti, di regole fissate dalla Banca d’Italia e dalle nuove regole europee che non consentono alle stesse banche di poter svolgere, con serenità, la loro principale attività: «erogare credito».
Sono intervenuti anche la Dr.ssa Giulia Pusterla ed il Dr. Claudio Pastori, commercialisti a Como e Milano, che hanno sottolineato l’importanza dei professionisti nella gestione della crisi dell’impresa anche in rapporto al sistema bancario.
Hanno evidenziato come una migliore e corretta collaborazione sia foriera di risultati positivi e come sia invece da eliminare il ricorso tardivo al professionista solo per evitare i pagamenti dei debiti. La giornata si è chiusa con un intervento della Dr.ssa Giulia Rizzo della Procura del Tribunale di Monza che ha analizzato gli aspetti di rilevanza penale nelle procedure concorsuali.
Il Convegno è stato un momento di riflessione sulle novità legislative e sui differenti punti di vista. Lo scambio di idee, sempre foriero di crescita culturale, è stato vivace e approfondito. I prossimi mesi diranno se le difficoltà saranno superate e se questa materia sarà di reale utilità al sistema Italia per uscire dalla crisi.
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Ultima modifica 16/01/2015