EuroVast

il valore nasce dalle persone
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Nelle aziende i numeri sono importanti, ma lo sono ancor di più le persone e i valori che permeano l’identità aziendale costruita giorno dopo giorno da chi ha fondato l’impresa.
Lo dimostra EuroVast, azienda lucchese leader nell’industria della carta tissue: una realtà imprenditoriale di successo, che nell’arco di tre decenni ha saputo crescere e strutturarsi fino a diventare, oggi, un perfetto esempio di smart factory europea 4.0.
Pochi numeri bastano per dare un’idea delle dimensioni e del dinamismo del gruppo: 5 cartiere in Toscana; 4 stabilimenti converting in Europa di cui due a Lucca, uno nel centro della Gran Bretagna (a Liverpool) e uno in Olanda (a Oss, nei pressi di Eindhoven); oltre 76.000 metri quadri di superficie produttiva complessiva; 4 marchi propri (Fior di Carta, Suprema, Buffalo e Bravo) che assorbono il 30% della produzione, mentre il restante 70% è destinato a private label; un fatturato 2020 di circa 180 milioni di euro, con tassi di crescita “a due cifre” in tutti gli ultimi anni.
C’è, insomma, tutto quel che serve per tracciare una case history aziendale di successo; ma sarebbe un racconto parziale e incompleto, perché gli elementi più preziosi e caratteristici di EuroVast si trovano sotto questa punta dell’iceberg, in quello che si potrebbe sinteticamente definire come “il fattore umano”. Lo conferma senza mezzi termini il protagonista indiscusso, fondatore, presidente, amministratore delegato e deus ex machina del gruppo, Vincenzo Romano: “Per fortuna il lavoro non è solo una questione di numeri; dobbiamo difendere la parte umana, i rapporti interpersonali: perché quella che si svolge in azienda, insieme ai miei dipendenti, è la fetta più grossa della mia vita”.
Grande appassionato del suo lavoro, Romano - di origini siciliane - è arrivato a Lucca nel 1991, assumendosi il rischio di varare un’impresa proprio in quello che è considerato il più grande distretto cartario non solo a livello italiano, ma mondiale: la cosiddetta “tissue valley” della lucchesia, in cui si riuniscono i principali produttori di tecnologia per l’industria e i più importanti produttori di carta. Da qui ha inizio l’avventura di EuroVast SpA: un’ascesa crescente nel corso degli anni e sostenuta dalla capacità, dalla visione e soprattutto dalla straordinaria capacità di Romano di entrare in sintonia con i suoi collaboratori. “Appena arrivato in azienda – ricorda l’imprenditore - ho riunito tutti i dipendenti e mi sono presentato: me stesso, il mio pensiero, i miei valori.
E ho visto che riuscivo a farmi ascoltare da quasi tutti: mi seguivano, si emozionavano; in breve, hanno sposato il mio progetto. Un progetto fatto di grande passione, creatività e tanto lavoro”.
Nel 1994, solo due anni dopo il suo arrivo a Lucca, Romano introduce un prodotto innovativo che diventa subito il principale volano del percorso di crescita ed espansione tuttora in corso: il “Rotolotto” primo monorotolo per uso domestico, che rivoluziona il concetto di rotolo da cucina portando sullo scaffale una soluzione fino a quel momento tipica del segmento industriale. Nel 2011 è la volta di un’altra innovazione di prodotto che conferma la vitalità, il grande carisma e le idee molto chiare di Romano: la tovaglietta in rotolo, che segna di fatto un cambiamento nelle abitudini e nelle modalità di utilizzo di questo prodotto. Nel 2020 la gamma di rotoli igienici Suprema viene eletta Prodotto dell’Anno: un riconoscimento importante che evidenza la crescita di EuroVast nel panorama dei brand. L’azienda, oggi, conta all'attivo una capacità produttiva superiore alle 150.000 tonnellate annue e circa 300 dipendenti, con un fatturato in costante crescita.
Nel 1994, solo due anni dopo il suo arrivo a Lucca, Romano introduce un prodotto innovativo che diventa subito il principale volano del percorso di crescita ed espansione tuttora in corso: il “Rotolotto” primo monorotolo per uso domestico, che rivoluziona il concetto di rotolo da cucina portando sullo scaffale una soluzione fino a quel momento tipica del segmento industriale. Nel 2011 è la volta di un’altra innovazione di prodotto che conferma la vitalità, il grande carisma e le idee molto chiare di Romano: la tovaglietta in rotolo, che segna di fatto un cambiamento nelle abitudini e nelle modalità di utilizzo di questo prodotto. Nel 2020 la gamma di rotoli igienici Suprema viene eletta Prodotto dell’Anno: un riconoscimento importante che evidenza la crescita di EuroVast nel panorama dei brand. L’azienda, oggi, conta all'attivo una capacità produttiva superiore alle 150.000 tonnellate annue e circa 300 dipendenti, con un fatturato in costante crescita.
Ma quali sono dunque, a parere di Vincenzo Romano, gli elementi fondamentali per un imprenditore? “Qualità, fiducia, responsabilità, etica, valore umano” è la risposta. Una “formula” che si basa su tre concetti-chiave: “Per prima cosa - spiega Romano - è indispensabile la qualità del prodotto finito, dal momento che è proprio la qualità che fa crescere l’azienda; e per ottenerla bisogna essere costantemente attenti, pieni di curiosità per l’innovazione, affamati di miglioramento: come è accaduto fin da quando, appena arrivato a Lucca, mi sono immediatamente reso conto della necessità di dotarmi di un laboratorio tecnico di analisi per poter offrire prodotti uniformi. Non a caso, in questi 30 anni, l’azienda si è sempre qualificata come interprete entusiasta delle più moderne tecnologie per la produzione del tissue.
Il secondo elemento essenziale è il rispetto per chi lavora con te: le persone devono essere al centro dello sviluppo, perché ogni persona che lavora bene ed è rispettata può regalare tanto all’azienda con il proprio impegno. A fare la differenza è il lavoro di squadra; un’azienda diventa veramente grande solo se sono i collaboratori a riconoscerlo. E io, i miei dipendenti, li amo davvero”.
Arriviamo così al terzo elemento-chiave, su cui Vincenzo Romano è perentorio: “Il rispetto per l’ambiente, che rappresenta oggi una delle grandi priorità economiche e sociali del pianeta. EuroVast sta portando avanti una politica di produzione virtuosa attraverso investimenti industriali all’insegna del 'green', con l’obiettivo di un’azienda a bassissimo impatto ambientale. E anche per il prossimo futuro abbiamo in programma importanti progetti all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. È un aspetto fondamentale, un’attenzione e una tutela che dobbiamo ai nostri figli.
In sintesi, la visione strategica orientata a tecnologia e sostenibilità permetterà nel prossimo futuro di raccogliere risultati importanti in termini di crescita".
L’ambiente è un tema condiviso che accomuna Vincenzo al figlio Umberto, direttore generale di EuroVast: è a lui che si devono i più recenti interventi che - con investimenti dell’ordine di oltre 10 milioni di euro - hanno confermato l’azienda come modello di ecosostenibilità. “Quando Umberto è arrivato in azienda - racconta il padre - la sua primissima azione è stata sostituire gli ultimi carrelli elevatori diesel con modelli a motore elettrico, come segnale preciso di attenzione a tutti gli aspetti legati all’impatto ambientale”. Da qui, il percorso è proseguito a grandi passi: lo stabilimento olandese di Oss è un impianto in completa autonomia energetica, alimentato al 100% da energie rinnovabili; la Cartiera di Villa Basilica dispone della prima linea al mondo dotata di un innovativo sistema di disidratazione del foglio di carta che permette un aumento produttivo del 56%, a fronte di una riduzione di gas del 18/20% e di energia di elettrica del 10%; lo stabilimento di trasformazione di Toringo ha visto l’installazione di un impianto fotovoltaico su una superficie di 10.000 mq., in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico dello stabilimento e di ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera; e molti altri sono i progetti e gli investimenti “green” già pronti per i prossimi mesi.
Racconta Umberto Romano: “Quando nel 2015, dopo parecchi anni di assenza, sono rientrato in azienda ho trovato EuroVast profondamente cambiata sotto ogni profilo: strutturale, sociale, commerciale. Risultato di un percorso straordinario di 30 anni di crescita intensa e ininterrotta, che rappresenta un’autentica rarità imprenditoriale. Questo, va detto, rende il lavoro più agevole: EuroVast oggi è stimata sia da fornitori e clienti, sia dagli stessi competitor ed è considerata azienda leader sul mercato. In questi ultimi anni, poi, ci siamo concentrati molto sul processo di internazionalizzazione che sta fornendo degli eccellenti risultati: sia nel Regno Unito, servito attraverso lo stabilimento di Liverpool, in cui il nostro brand si è ormai consolidato; sia in Olanda, con un impianto che è stato raddoppiato nel corso del 2020 e che entrerà pienamente a regime nel 2021 con un ulteriore, rilevante aumento dei volumi di produzione”.
Resta il fatto che Umberto Romano si è trovato ad affiancare una figura imprenditoriale estremamente forte e carismatica: come ci si trova a lavorare insieme al padre, nei panni dell’esponente di “seconda generazione”? “È bellissimo: ogni giorno si impara qualcosa di nuovo e di stimolante. Il mio ritorno in azienda è stato colmo di emozione. E quando, dopo aver seguito il converting per qualche tempo, mio padre ha proposto il mio passaggio alla direzione generale, mi sono reso conto che questo accadeva perché ero riuscito effettivamente a fare mio il suo stile di gestione, la sua visione, i suoi valori. In realtà, trovarsi a essere il figlio del titolare non è sempre semplice: è necessario mantenersi con i piedi ben saldi per terra. Tanto più in un caso come il nostro, in cui tutto si muove già con un segno positivo: inserirsi in una simile realtà è bello, ma è anche difficile riuscire a fornire un ulteriore valore aggiunto, migliorare ciò che già funziona bene. Così mi sono affiancato a chi lavorava in azienda continuando sul percorso già intrapreso, aggiungendo piccoli tasselli, perfezionando e sviluppando le aree principali (con particolare attenzione alla CSR, allo sviluppo dei nostri brand e all’internazionalizzazione), dotandoci di nuove strumentazioni (come il nostro software d’avanguardia), senza apportare cambiamenti radicali. Del resto, mio padre ha una grande dote: nonostante anagraficamente possa essere considerato un imprenditore ‘vecchio stampo’, un ‘self made man’ che lavora da quando aveva 16 anni, nei fatti è assai più evoluto di gran parte dei giovani, che molto spesso supera per dinamismo, per apertura mentale, per sintonia con il tempo presente”.
“Anche quando si parla di investimenti - conferma Vincenzo - dovrei essere io quello che frena, che spinge verso scelte conservative; invece è il contrario, sono proprio io a essere lo stimolo per nuove iniziative. Quello che mi piacerebbe davvero è lasciare dopo di me qualcosa di bello, che possa essere un esempio positivo.”
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Ultima modifica 12/03/2021