Il patrimonio artistico di Besana in Brianza

A metà strada fra Monza e Lecco, andiamo alla scoperta di un territorio collinare ricco di storia e caratterizzato da itinerari e panorami davvero unici

Narrano le storie che nel 69 d.C. Virginio Rufo, generale romano conquistatore della Gallia, avesse stabilito nella frazione di Valle Guidino un luogo di culto e un ‘saltus’, ovvero un pascolo: sono le prime notizie relative a Besana in Brianza, splendida cittadina nel centro della Brianza collinare, a metà strada fra Monza e Lecco.

Qui, alla fine del 1800, vennero rinvenute alcune lapidi con iscrizioni romane, testimonianza di antichi insediamenti. Allora, come accade oggi per i nostri contemporanei, l’occhio di quel generale romano venne certamente rapito dalla splendida posizione e dalla conformazione della zona, tra vallette, colline, boschi e torrenti, circondati sempre dal panorama delle Prealpi e della catena alpina. Nelle giornate limpide è impagabile la vista della catena del Monte Rosa ad est e delle Grigne e del Resegone a nord. I secoli hanno segnato questo territorio. Nel periodo delle invasioni barbariche prevalse l’incuria a causa dello spadroneggiare degli invasori. Ma nel periodo del feudalesimo i centri abitati vennero riformati attorno ai castelli, eretti dalle famiglie feudatarie sulle alture brianzole.

A Besana si insediarono i Da Besana, nobile famiglia milanese, per almeno tre secoli feudatari della Pieve di Agliate oltre il Lambro.

Il comune di Besana in Brianza, nell’attuale conformazione, si è costituito solo nel 1869 con l’unione di sette piccoli centri che mantengono tuttora una certa autonomia religiosa e culturale. Sono infatti sei le chiese parrocchiali, ma ben dieci i campanili corrispondenti ad altrettante comunità.

L’originaria suddivisione territoriale corrisponde tuttora ad una serie di itinerari che portano a scoprire un ricco patrimonio artistico e culturale di questo vasto territorio, oggi abitato da quasi 16 mila persone e costellato di dinamiche realtà produttive e commerciali.

E allora facciamolo questo breve viaggio, partendo proprio dal cuore della cittadina brianzola.

A dire il vero tutta la storia di Besana è racchiusa nelle vie e nelle piazze del suo centro storico.

Al termine di Viale Dante, ‘ul vialon de la stazion’, il vialone che si incontra scendendo dallo storico ‘Besanino’, il treno che percorre una linea inaugurata nel 1911 (congiunge Monza a Lecco), si arriva in Piazza Umberto I, dove appare nella sua maestosità la Basilica dei SS. Pietro Marcellino ed Erasmo con affreschi di Raffaele Casnedi ed un S. Sebastiano del Bergognone, crocifisso ligneo del XVI secolo, oltre all’organo Biroldi (1809/35).

Sempre sulla panoramica piazza Umberto I, autentico belvedere sulle Prealpi, con il marmoreo monumento ai caduti del Quaglino, si affacciano l’ottocentesca Villa Borella, il paesaggistico parco di Villa Filippini con statue di Aligi Sassu e la caratteristica Villa Adda. A pochi passi dalla piazza, verso ovest, ecco le ristrutturate Villa Quirici e Villa Beretta, dove nel 1848 si fermò Radetzky, e i resti dell’abside della prima chiesa besanese. Dalla parte opposta, si trova la via Viarana con Villa Filippini (1801) e le strutture edificate sui resti del castello (XII secolo), tra cui Villa Dragoni ed il quattrocentesco Oratorio di S. Caterina, il cui interno custodisce pregevoli tele.

Da questa chiesetta prende il nome la caratteristica fiera secolare, che ancora oggi viene riproposta – il 25 novembre di ogni anno – con merce varia, macchine agricole e bestiame.

Lungo la via S. Caterina si incontra Villa Corti con facciata tardo-neoclassica, con una serie di medaglioni ad altorilievo delle effigi di esponenti della cultura lombarda.

Si è detto delle frazioni, tutte fortemente caratterizzate. Nella frazione di Calò si apprezza l’antico nucleo di Rosnigo con il quattrocentesco Oratorio di S. Maddalena e le ville Boltraffio (1490, ristrutturata), Clerici e Volontè. Qualche passo ancora ed eccoci a Rigola, dove si ammira Villa Fossati (1618) con l’annesso Oratorio della Madonna della Neve.

Nel centro di Calò sulla nuova piazza si affaccia la Parrocchiale dei SS. Vitale e Agricola, affrescata da Arturo Galli e Villa Beffa-Romagnoli.

Proseguendo si raggiunge la piccola frazione di Casaglia, dove domina la settecentesca Villa Redaelli-‘Annunciata’.

Verso la frazione di Vergo Zoccorino è la volta del Santuario della Beata Vergine Immacolata, dedicata al culto di S. Mamete, protettore delle nutrici, e la Parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio, ispirata al romanico lombardo con una scenografica torre campanaria di 54 metri. Sempre a Vergo sono numerose le ville di delizia: la neocastellana Cabassi, la Confalonieri, la Decio, Villa Crippa e Villa Racchetti.

Andando verso la frazione di Valle si è attratti dalla neoclassica Villa ‘Il Guidino’, situata sull’omonimo colle e nel cui parco si trova il più meridionale masso erratico della Lombardia, il ‘Sasso del Guidino’.

Nel centro di Villa Raverio spicca la parrocchiale dei Santi Eusebio e Maccabei. L’interno è a tre navate sostenute da colonne con capitelli jonici, conserva pregevoli tele. Sempre nel centro, ristrutturata e adattata a residenze private, si affaccia Villa Andreoli-Cagnoni-Dozio.

A poca distanza è Cazzano con la Chiesa di S. Clemente in stile neoromanico e le Ville Zappa, Caglio e Guerrini.

Verso la frazione di Montesiro meritano una visita l’ottocentesca Villa Paradiso, l’Oratorio di S. Nazaro (XII secolo) e la parrocchiale di S. Siro, al cui interno sono custoditi importanti stendardi processionari. Notevoli le ville Prinetti e De Marchi.

Nella frazione Brugora c’è il luogo di maggior interesse artistico besanese, con il complesso monumentale dell’antica abbazia benedettina dei SS. Pietro e Paolo (XI secolo), che conserva ancora numerosi elementi romanici. Al suo interno si possono ammirare numerose opere pittoriche del ‘500, tra cui il grande affresco della Crocifissione (1512), attribuito alla scuola del Bergognone.

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Ultima modifica 23/12/2014